Laboratorio didattico di arte presepiale del ‘700 napoletano
a cura di Elisabetta Surico
L’ arte presepiale del ‘700 napoletano lascia i visitatori di tutto il mondo a bocca aperta.
Gli occhi si spalancano per la meraviglia dinanzi all’arte presepiale napoletana che detta legge in ambito internazionale ed è presente, pertanto, in svariate espressioni, in ogni parte del globo.
Le chiese, i musei, ma anche le case di devoti e collezionisti di ogni dove racchiudono scene minuziosamente riprodotte con riferimento a tutta la vita che si svolgeva nel ‘700 a Napoli.
Così, scene e particolari che incantano tanto il turista tanto chi è avvezzo a tale arte presepiale, ci narrano del viaggio che Maria e Giuseppe hanno dovuto compiere fino al momento della nascita di Gesù, ma non solo.
Virtuosi particolari incantano l’osservatore che ritrova in questa preziosa arte una particolarissima simbologia religiosa ricca di devozione, quella napoletana, famosa ovunque anche per la singolare alternanza di sacro e profano.
Durante il laboratorio:
- vengono modellate delle minuziose miniature di ortaggi, frutta o salumi in cera d’api colorata;
- vengono realizzati piccoli manufatti in un cestino in legno di castagno, proprio come avviene a San Gregorio Armeno, nel cuore di Napoli.
I destinatari dell’esperienza di laboratorio sull’arte presepiale
Bambini, giovani e adulti si appassionano da sempre all’arte presepiale che arriva al cuore di grandi e piccoli e coinvolge i partecipanti in prima persona grazie alle attività manuali.
La durata dell’esperienza
Il laboratorio dura circa due ore, tempo in cui ci si cala nella storia presepiale di Napoli e si procede alla realizzazione di piccoli manufatti.
Elisabetta Surico
“Mi immedesimo nella natura di questi luoghi rigogliosi, mi lascio trasportare dalla loro bellezza, immaginandomi immersa in epoche ormai senza tempo, ai primordi, quando i nostri artigiani lavoravano veramente nella natura, avendone cura e rispetto, con una profonda comunicazione interiore, passeggiando tra i panoramici sentieri e i siti archeologici rinvenuti in questi luoghi intrisi di storia. Uso le risorse che essa mi offre raccogliendo le varie terre, lavorandole con l’acqua di sorgente, modellando dai piccoli monili ai vasi, straordinariamente eseguiti senza l’ausilio di attrezzature moderne, solo gli strumenti che offre la natura (una piccola conchiglia, foglie, semi, pietre ecc…). Poi la magia della cottura sigilla il mio lavoro, accendendo un fuoco a legna in una buca scavata nella terra, ed ecco che il mattino seguente i manufatti dipinti dal fuoco, affiorano selvaggi tra le ceneri”.
Così recita l’artista poliedrica di origini veneziane che vive stabilmente in Penisola Sorrentina da circa 30 anni.
Elisabetta Surico ha frequentato la scuola d’arte a Venezia (oreficeria) proseguendo con l’ Accademia di Belle Arti (scultura) a Napoli. La sua storia artigiana inizia con la frequentazione di varie botteghe di pittura, scultura, arte presepiale del ‘700 napoletano, oreficeria, cero-plastica, ceramica, cartapesta, per poi aprire una propria attività nel pittoresco centro storico di Sorrento.
Il suo lavoro è ispirato dalla passione per un materiale semplice come l’argilla e dalla sua lavorazione nei tempi. Minuziose ed appassionate ricerche alla scoperta di tecniche artigiane antiche le hanno dato la possibilità di acquisire poi una grande esperienza.